La possibilità di scegliere – titolo, mezzo, costo – a seconda della fruizione preferita è un grande vantaggio per lettori ed editori.
La sfida fra libro digitale e libro cartaceo non ha più senso: sono passati anni e i due strumenti convivono pacificamente anche presso gli stessi fruitori perché, pur offrendo contenuti simili, offrono esperienze di lettura molto diverse.
Un libro digitale non occupa spazio, si può portare ovunque, costa meno rispetto al suo omologo in carta, permette una lettura più rapida. Sulle piattaforme digitali sono inoltre già disponibili un’infinità di titoli e offerte in abbonamento.
Un libro cartaceo offre un’esperienza sensoriale ed emotiva imbattibile, consente di approfondire meglio testi complessi e la fruizione non si limita agli aspetti contenutistici, ma considera anche il valore storico ed estetico dell’edizione di stampa.
Dunque, meglio l’accesso che contraddistingue il digitale o il possesso che contraddistingue l’analogico?
Per i fornitori di contenuti la domanda non si pone: è inevitabile che debbano giocare su diversi fronti, non ultimo quello dell’audiolibro, che ha conquistato anche il consenso di molti tradizionalisti. Per i lettori la possibilità di scegliere – titolo, mezzo, costo – a seconda della fruizione preferita è un grande vantaggio. E l’editoria, dal mix di canali, ne guadagna perché, citando Umberto Eco “Non sperate di liberarvi dei libri!”.
Ne parliamo con…
Giorgio Montecchi
presidente di AIMSC. Già professore ordinario di Bibliografia e Biblioteconomia presso la Facoltà di Studi Umanistici dell’Università Statale di Milano, ha pubblicato diversi saggi di storia delle istituzioni culturali. Le sue ricerche si orientano verso quattro indirizzi di studio: il passaggio dal codice manoscritto al libro a stampa; storia della tipografia, della stampa e dell’editoria dalle origini al XX secolo; storia delle biblioteche e della cultura scritta dall’età di antico regime a oggi; temi e problemi di bibliografia e di biblioteconomia.
Silvio Sosio
giornalista ed editore, si occupa di fantascienza dai primi anni Ottanta. Ha fondato e diretto per oltre dieci anni Delos Science Fiction, la più longeva rivista online italiana, e il sito web di riferimento del genere, Fantascienza.com. Nel 2003 insieme a Franco Forte e Luigi Pachì ha fondato Delos Books e rilanciato la storica rivista Robot. Dal 2013 è presidente di Delos Digital, e dal 2015 nel comitato organizzatore del festival Stranimondi.
Luigi Passerino
Si occupa di editoria digitale sin dai suoi albori, quando ha contribuito alla nascita della prima piattaforma di distribuzione di contenuti elettronici in Italia. Dopo molti anni nel settore degli ebook, nel 2013, ha creato un suo marchio digitale, a carattere divulgativo: Passerino Editore.
Questo evento è terminato, di seguito la registrazione su YouTube dell’incontro: